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Arabia Saudita: il fine settimana slitta per adeguarsi all'Occidente

Arabia Saudita: il fine settimana slitta per adeguarsi all'Occidente
Autore: Gabriele Santoro - Redazione Esteri
Data: 23/04/2013

 
                        (Video: milioni di pellegrini alla Mecca)
 
Ci sono voluti sei anni di studi e dibattiti, alla fine il Consiglio consultivo della Shura dell'Arabia Saudita – organismo senza poteri legislativi, riservati al monarca, ma con facoltà di sottoporre proposte di legge – è giunto ad una conclusione che può trasformare le abitudini del paese. È stato infatti raccomandato al governo di far slittare il fine settimana da giovedì-venerdì a venerdì-sabato, in modo da avere un maggior numero di giorni feriali condivisi con l'occidente e rilanciare così l'economia. Anche se poi, di fatto, molti impiegati nelle compagnie saudite hanno ammesso di lavorare nel loro weekend, proprio per condurre normali rapporti con gli altri paesi.

 

Nel 2007 l'ipotesi fu scartata, considerata un'inaccettabile compromissione dei principi di fedeltà alla base di una nazione dove il Corano e la Sunnah (in senso lato "codice di comportamento") sono la Costituzione, come recitato dall'articolo 1 della Legge Fondamentale. Di diverso avviso erano i vertici economici, dato che il fine settimana così come strutturato paralizza il commercio e le attività bancarie, con i mercati globali che condividono appena il 60% del tempo con le istituzioni finanziarie saudite. Solo Yemen ed Oman, tra i paesi islamici, mantengono gli stessi giorni di riposo, ma anche qui la situazione potrebbe cambiare.

 

Il parere della Shura non è vincolante, ma resta un segno evidente delle trasformazioni in atto. Ogni modifica dovrà passare per gli uomini d'affari legati alla monarchia, secondo quanto sostiene il portavoce della Camera di Commercio e dell'Industria di Jeddah, "solo allora la proposta sarà esaminata dalla Camera di Consiglio e arriverà ufficialmente al ministro del Commercio". "Tutto questo porterebbe enormi benefici al settore privato, che ora ha un peso vicino al 50% dell'economia araba", commenta John Sfakianakis, uno dei vertici della Banque Saudi Fransi, "li unirà al resto del mondo, perdendo solo un giorno lavorativo anziché due. La settimana da sabato a mercoledì non è efficiente nell'attirare investitori nel più grande mercato azionario e finanziario del Medio Oriente".

 

In realtà le motivazioni religiose dell'opposizione a questa riforma non hanno una vera radice storica. La suddivisione attuale del calendario settimanale risale solamente agli anni Ottanta. Nel Corano, più precisamente nella sura numero 62 denominata Al-Jamu'a, il venerdì è indicato come "giorno dell'adunanza", l'incontro settimanale dei fedeli per la preghiera, ma nessuna parola è spesa riguardo al giovedì o al sabato come festivo e di riposo.

 

Non è la prima volta che l'Arabia Saudita si trova nella morsa fra tradizione e modernità. I vistosi nuovi grattacieli della Mecca, tentativo di attrarre turismo danaroso e pronto allo shopping in aggiunta ai milioni di pellegrini, ha in passato acceso la discussione su come bilanciare l'antica eredità della città con il suo potenziale commerciale. Per molti, una dicotomia che nasconde una più profonda e complicata sorta di crisi di identità nazionale. Ad ogni modo tutto continua a piccoli e lenti passi, specie se paragonati alla rapida esplosione di Dubai e degli altri Emirati.




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Data:10/08/2013
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